Il tour di Kishida in Egitto, Ghana, Kenya e Mozambico
Africa

Il tour di Kishida in Egitto, Ghana, Kenya e Mozambico

By Domitilla Catalano Gonzaga
05.08.2023

Tra il 30 aprile ed il 4 maggio scorsi, il Primo Ministro giapponese Kishida ha visitato, per la prima volta da quando ha assunto la carica, quattro Paesi africani: l’Egitto, il Ghana, il Kenya ed il Mozambico, al fine di consolidare le relazioni bilaterali nel contesto della strategia di tutela ed espansione degli interessi di Tokyo nel continente. Il governo giapponese ha più volte dichiarato la sua intenzione di aumentare l’impegno in Africa, offrendo ai partner un’alternativa ai prestiti ed agli investimenti cinesi. Difatti, nella recente ottava Conferenza internazionale di Tokyo sullo sviluppo Africano (TICAD), tenutasi in Tunisia nell’agosto 2022, il Giappone ha impegnato in Africa circa 30 miliardi di dollari in aiuti ed investimenti per i prossimi tre anni, aspirando a diventare sempre più un partner prioritario per i Paesi africani. Nello specifico, il progressivo aumento degli aiuti allo sviluppo forniti dal Giappone risiede verosimilmente in due obiettivi. Il primo riguarda i vantaggi economici che il Paese può trarre nel suo insediamento in Africa, non solo come mercato di destinazione delle merci ma soprattutto per la fornitura di materie prime ed energia, di cui l’industria tecnologica giapponese ha estremo bisogno, soprattutto in un’ottica di diversificazione. Solo per fare un esempio, ad oggi il Giappone ha intenzione di comprare il 30% della produzione di LNG mozambicana ed ha investito nello sviluppo dei giacimenti e degli impianti di liquefazione circa14 miliardi di dollari. Non è un caso che tra le prime visite ufficiali di Kishida in Africa vi sia stato il Mozambico. Difatti, durante la visita del 4 maggio, il Premier giapponese ha affermato che il suo Paese è pronto ad assistere il Mozambico nella lotta contro il terrorismo nella provincia settentrionale di Cabo Delgado, il che consentirebbe alle imprese giapponesi che fanno parte dei consorzi che sfruttano il gas naturale nel bacino di Rovuma, di operare in un ambiente più sicuro. Il secondo obiettivo della diplomazia giapponese in Africa è cercare di limitare l’influenza cinese, offrendosi come alternativa credibile a Pechino. Tuttavia, ad oggi, la presenza giapponese in Africa è ancora molto limitata ed appare inverosimile che questa possa nel breve-medio termine competere con quella cinese. Basti considerare che il commercio tra Cina ed Africa ha un valore di circa 254 miliardi di dollari l’anno, a fronte di quello giapponese di circa 24 miliardi di dollari l’anno. Inoltre il Giappone, sullo stampo del modello di aiuti occidentale, non fornisce aiuti ai Paesi accusati di grave corruzione e violazioni dei diritti umani e questo limita inevitabilmente la sua presenza di diversi Paesi africani, dove invece sono ben accetti i prestiti cinesi senza condizioni.

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