Manifestazioni di protesta nella Repubblica Democratica del Congo
Africa

Manifestazioni di protesta nella Repubblica Democratica del Congo

By Alessandro Di Martino
05.24.2023

A partire dal 20 maggio scorso, a Kinshasa si vive un clima di tensione dovuto a manifestazioni di protesta contro il Presidente Felix Tshisekedi. Secondo quanto dichiarato dai leader dell’opposizione i motivi del malcontento sono legati al caro vita e alla perdurante instabilità delle province orientali di Ituri, Nord e Sud Kivu, dove da oltre 17 anni si scontrano milizie armate ed Esercito regolare, principalmente per il controllo del territorio e delle sue risorse.

Nello specifico, nelle province Nord e Sud Kivu, ricche di coltan e cassiterite, il conflitto vede fronteggiarsi le Forze Armate (Forces Armées de la République Démocratique du Congo – FARDC) e i ribelli ruandesi delle FDLR (Forces Démocratiques de Liberation du Rwanda), di etnia Hutu. Allo stesso tempo, nella provincia di Ituri, ricca di petrolio, si vivono forti tensioni etniche tra gli Hema (pastori) e i Lendu (agricoltori) ed ha acquisito negli ultimi anni un controllo capillare del territorio un altro movimento armato, l’Alleanza delle Forze Democratiche, una milizia islamista radicale parte del network regionale dello Stato Islamico.

Tuttavia, ad alimentare le proteste sono state anche presunte irregolarità nella registrazione degli elettori, in un momento particolarmente delicato quale la campagna elettorale. Infatti, il prossimo dicembre, il Paese sarà chiamato alle urne per eleggere il Capo dello Stato e i componenti dell’Assemblea Nazionale. La Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI), organismo teoricamente super partes, è stato accusato di vietare a milioni di congolesi di registrarsi negli elenchi elettorali, penalizzando così i candidati dell’opposizione.

Le tornate elettorali sono storicamente un momento di grande tensione nel Paese. Le ultime elezioni del 2019 hanno visto la vittoria di Tshisekedi, risultato che era stato contestato da Martin Fayulu, convinto di irregolarità compiute anche dalla stessa Corte Costituzionale. Ad oggi, l’esito delle elezioni appare incerto: il Presidente uscente, qualora riesca a stabilizzare, almeno parzialmente, le inquiete provincie orientali, potrebbe essere riconfermato. Parallelamente, nell’opposizione, il candidato favorito dovrebbe essere Moïse Katumbi, ex governatore del Katanga. In questo contesto, un ruolo fondamentale sarà ricoperto dai governatori locali e dai leader tribali tradizionali, entrambi detentori di un vasto potere e controllo sul territorio.

In tale contesto, la tensione pre-elettorale potrebbe radicalizzarsi e condurre sia a scontri violenti tra opposizioni ed autorità governative sia ad un conflitto tra istituzioni centrali, governatori e leader tribali tradizionali. SI tratta di uno scenario non nuovo per il Congo e che potrebbe compromettere le capacità di estrazione e commercializzazione di tutte quelle materie prime strategiche di cui il Paese abbonda e che sono vitali per la produzione tecnologia asiatica, europea e statunitense.

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