CeSI UPDATE : Etiopia, cresce la tensione nel Tigrè
Africa

CeSI UPDATE : Etiopia, cresce la tensione nel Tigrè

By Sara Gianesello
11.10.2020

A partire dal 7 novembre, L’esercito federale etiope e le milizie ribelli tigrine hanno intensificato gli scontri nello Stato settentrionale del Tigrè, mentre l’aviazione nazionale di Addis Abeba ha colpito diversi obbiettivi militari nei pressi della capitale regionale Mekelle. Inoltre, altri incidenti hanno avuto luogo, lungo il confine tra Tigrè ed Amhara e in prossimità della frontiera con il Sudan. Al momento le informazioni disponibili sullo sviluppo delle operazioni militari e sul numero delle vittime sono molto ridotte a causa dell’interruzione delle comunicazioni telefoniche e dell’isolamento mediatico imposto dalle autorità governative etiopi.

L’amministrazione regionale tigrina, anche se continua a sostenere non ufficialmente i movimenti armati ribelli, ha dichiarato di essere disponibile al dialogo con Addis Abeba e, a tal proposito, il Presidente del Tigrè Debretsion Gebremichael ha richiesto l’intervento dell’Unione Africana per fungere da mediatore nella crisi. Questa proposta porrebbe il Primo Ministro etiope Abiy Ahmed in una posizione difficile, in quanto se dovesse rifiutare la mediazione dell’Unione rischierebbe di delegittimarne la capacità di intervento e, al tempo stesso, comprometterebbe la sua immagine internazionale di paladino della democrazia e del multilateralismo.

Mentre la crisi nel Tigrè cresce in intensità**, il Premier ha costretto alle dimissioni del Capo di Stato Maggiore della Difesa, del Ministro degli Esteri e del Direttore dell’Intelligence**, senza però rilasciare alcuna motivazione ufficiale. A riguardo, è probabile che Ahmed voglia eliminare quelle figure che, non supportando a pieno le sue azioni contro i tigrini, potrebbero successivamente mettere a repentaglio la sua posizione ad Addis Abeba. A tal proposito, è significativa la nomina come nuovo Direttore dell’Intelligence di Temesgen Tiruneh, ex Presidente dello Stato federale di Amhara, in quanto l’omonima etnia avanza rivendicazioni territoriali nei confronti del Tigrè e sostiene la campagna militare di Abiy Ahmed. Inoltre, il Parlamento federale ha approvato la dissoluzione del governo regionale tigrino sulla base dell’illegalità delle elezioni che si sono svolte lo scorso settembre nonostante il divieto del Governo centrale.

Gli scontri armati tra Forze Armate e milizie tigrine rappresentano il culmine delle tensioni tra tigrini e governo centrale, innescate nel rifiuto delle autorità locali del Tigrè di posticipare le elezioni regionali per l’emergenza pandemica come invece stabilito da Addis Abeba. La radicalizzazione nei rapporti tra tigrini e governo Ahmed ha raggiunto la sua fase più estrema e potrebbe condurre al rapido deterioramento del quadro securitario nazionale e allo scoppio di un autentico conflitto civile.

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