Crisi nel golfo e terrorismo, Margelletti (Ce.S.I): 'E' lotta per egemonia. I rischi per l'Italia'_IntelligoNews

Crisi nel golfo e terrorismo, Margelletti (Ce.S.I): 'E' lotta per egemonia. I rischi per l'Italia'_IntelligoNews

06.04.2017

Arabia Saudita, Egitto, Emirati arabi uniti, Bahrein e Yemen hanno rotto le relazioni diplomatiche con il Qatar, accusato di sostenere il “terrorismo”, appena due settimane dopo la visita a Riad del presidente degli Stati Uniti, durante la quale Donald Trump aveva esortato i paesi musulmani a mobilitarsi contro l’estremismo religioso. Il Qatar ha reagito immediatamente, definendo “ingiustificata” la rottura delle relazioni diplomatiche. Intelligonews ha intervistato Andrea Margelletti, presidente del Centro Studi internazionali per capire cosa nasconde questa mossa e quali scenari potranno aprirsi ora in ambito geopolitico.

Che significa questa mossa dei Paesi arabi contro il Qatar e cosa potrà comportare? Quali scenari si apriranno?

“E’ molto semplice, l’Arabia Saudita ha paura di perdere la sua leadership a vantaggio del Qatar, e vuole riaffermare la sua supremazia. Credo si tratti di una vicenda che a breve sarà destinata a ricomporsi, quindi non vedo grossi scenari all’orizzonte”.

Quindi l’accusa al Qatar di finanziare il terrorismo è soltanto un pretesto, la lotta è solo per l’egemonia del mondo arabo?

“Ci sono nazioni come l’Arabia Saudita che hanno una leadership naturale che vogliono mantenere e altre come il Qatar che si sono ritagliate con il tempo un ruolo molto forte sullo scenario internazionale, ruolo che aspirano ad accrescere”.

E l’Egitto?

“L’Egitto è un Paese fragile, lacerato da una grave crisi finanziaria e ha bisogno dell’aiuto economico e politico dell’Arabia Saudita. L’Egitto ha oggi un grande peso culturale ma nello scacchiere arabo non ha più da tempo un ruolo da leader”.

A Londra il terrorismo è tornato a colpire. Stavolta le persone le hanno prima investite, poi inseguite e sgozzate. Tutto questo ha un qualche significato?

“Nessun significato, hanno deciso di agire così, punto e basta, non ci sono motivi specifici. Se non si hanno armi da fuoco e si vogliono uccidere più persone si usano le armi a disposizione, in questo caso i coltelli. Se avessero avuto i mitra probabilmente avrebbero mitragliato all’impazzata, avendo soltanto i coltelli hanno usato questi, pugnalando e sgozzando le persone”.

Ancora una volta hanno colpito all’estero. L’Italia continua a restare estranea ad atti di terrorismo. Perché? E quanto ancora ci lasceranno in pace?

"Non facciamo passare il concetto che se da noi non è successo nulla dobbiamo stare tranquilli. Questo potrebbe agevolare un abbassamento dei livelli di sicurezza di fronte a rischi altissimi. Se fino ad oggi non ci hanno colpiti è grazie all’efficacia del sistema di coordinamento delle forze dell’ordine e dei servizi segreti e in secondo luogo perchè abbiamo numeri di seconda e terza generazione oggettivamente molto diversi dagli altri. Non facciamo passare il messaggio che i terroristi da noi vengono a passare le vacanze. Se vogliono colpirci, ci colpiranno come hanno fatto altrove. Se ciò non è successo è grazie ai motivi che ho detto prima. Ma questo non ci autorizza ad abbassare la guardia o a ritenerci immuni da pericoli. Il rischio al contrario resta elevatissimo ".

Fonte: IntelligoNews