Dentro l’architettura del Golden Dome nell’avvenire della difesa antimissile
Defence & Security

Dentro l’architettura del Golden Dome nell’avvenire della difesa antimissile

By Emmanuele Panero and Lorenzo Vannucci
05.28.2025

Il 20 Maggio, l’Amministrazione statunitense del Presidente Donald J. Trump ha formalizzato il programma Golden Dome for America, un’architettura da difesa antimissile di nuova generazione con orizzonte realizzativo a tre anni per un investimento totale di circa 175 miliardi di dollari. L’iniziativa, diretta dal Vice Capo delle Operazioni Spaziali della US Space Force, Generale Michael Guetlein, ha lo scopo di proteggere l’intero territorio nazionale statunitense e rappresenta la risposta alle sollecitazioni giunte in particolare dal Dipartimento della Difesa e dalla Missile Defence Agency (MDA) in merito al carattere sempre più avanzato delle minacce aeree e missilistiche provenienti da Federazione Russa, Repubblica Popolare Cinese e Corea del Nord.

Nel dettaglio, Golden Dome intende assicurare una capacità di individuazione, tracciamento ed intercetto stratificata fondata su un network integrato di sensori ed effettori multi-dominio, composta sia da piattaforme e sistemi già in servizio, sia da assetti con tecnologie di nuova concezione. L’elemento di assoluta novità riguarda in particolare gli intercettori spaziali (SBI – Space-Based Interceptor), i quali verranno posizionati direttamente sui satelliti per neutralizzare i vettori d’attacco, soprattutto di tipo balistico, nella fase di spinta (boost phase), incrementando opzioni e distanza di ingaggio della minaccia. Gli SBIs rispondono dunque ad un preciso requisito operativo considerato dirimente in proiezione futura e destinato a rivoluzionare il concetto di difesa area, ossia la capacità di intercetto del vettore d’attacco nella prima fase del lancio, subito dopo il decollo. Gli SBIs saranno inoltre integrati con l’esistente ed ulteriormente aggiornata costellazione satellitare per sorveglianza spaziale Space-Based Infrared System (SBIRS), concepita in origine nel quadro della deterrenza strategica per garantire il massimo possibile preavviso nel caso del lancio di missili balistici con testata atomica da parte di potenziali avversari.

Questa nuova infrastruttura spaziale opererà tuttavia in sinergia con le difese antimissile terrestri e navali esistenti, che verranno potenziate ed integrate fra loro. Tra queste la Ground-based Midcourse Defense (GMD), pilastro delle capacità dell’MDA per la difesa contro minacce strategiche ed incentrata su un sistema integrato progettato per rilevare, intercettare e distruggere a metà della loro rotta i missili balistici intercontinentali (ICBM – Intercontinental Ballistic Missile). I suoi intercettori terrestri (GBI - Ground-Based Interceptor), lanciabili, attualmente in un numero massimo di appena 44 missili, da silos situati in Alaska e California, sono costituiti da un componente booster (BV - Boost Vehicle) che fornisce la spinta necessaria all’effettore cinetico (EKP - Exoatmospheric Kill Vehicle) per uscire dall’atmosfera ed ingaggiare i missili balistici nello spazio. Il progetto Golden Dome for America prevede un ampliamento del Ground-based Midcourse Defense, con un nuovo sito dislocato sulla costa orientale ed il potenziamento del GMD di Fort Greely, Alaska, con l’installazione di intercettori di nuova generazione.

È inoltre previsto il potenziamento dell’Aegis Ballistic Missile Defense System (ABMD), il quale garantisce una capacità di difesa area e missilistica integrata contro vettori balistici a raggio corto (SRBM - Short Range Ballistic Missile), medio (MRBM - Medium Range Ballistic Missile) ed intermedio (IRBM – Intermediate Range Ballistic Missile), sia su terra che su mare, intercettandoli nello spazio extraatmosferico prima della fase di rientro. Golden Dome comprende nello specifico la realizzazione di nuove installazioni Aegis Ashore, variante terrestre dell’ABMD, nonché l’acquisizione di nuovi lotti di Terminal High Altitude Area Defense (THAAD), l’unico sistema in grado di intercettare SRBMs, MRBMs ed IRBMs sia all’esterno che all’interno dell’atmosfera, e di MIM-104 Patriot, in grado invece di intercettare i missili nella loro fase terminale, quando sono però ormai vicino all’obiettivo.

La priorità data al Golden Dome dagli Stati Uniti, facendo convergere in un’unica iniziativa coerente e coordinata programmi e sistemi preesistenti con soluzioni innovative, rimarca la profonda evoluzione attualmente in corso nel segmento della difesa aerea ed antimissile. Una trasformazione la cui importanza è ribadita anche nel Libro Bianco European Defence – Readiness 2030, presentato nel Marzo 2025 dalla Commissione Europea, il quale la individua come principale settore di urgente investimento. In quest’ottica, se iniziative come la European Sky Shield Initiative (ESSI), mirano ad una composizione di assetti off-the-shelf, programmi come il Timely Warning and Interception with Space-based Theater (TWISTER) e l’Hypersonic Defence Interceptor System (HYDIS), ambedue coordinati da MBDA, perseguono lo sviluppo di soluzioni tecnologiche profondamente innovative, sotto i profili concettuale ed ingegneristico, per far fronte alla minaccia.

Al di là dell’ambizione, Golden Dome sottolinea l’importanza immanente della difesa antimissile e l’emergere di nuovi requisiti operativi e tecnici che favoriscano ridondanze nelle capacità di intercetto al fine di neutralizzare vettori d’attacco sempre più veloci e manovranti il più lontano possibile dall’obiettivo.