Russia e Corea del Nord: un avvicinamento pericoloso
Russia & Caucasus

Russia e Corea del Nord: un avvicinamento pericoloso

By Francesca Ferro
10.04.2023

Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha svolto il primo viaggio all’estero negli ultimi quattro anni, recandosi in Russia e venendo ricevuto dal Presidente Putin. L’11 settembre, il suo treno blindato è giunto nell’Oblast di Amur, presso il cosmodromo di Vostochny, dove i due leader di Russia e Corea del Nord hanno discusso sulle potenzialità di una maggiore collaborazione bilaterale . Questo evento segue la visita del Ministro della Difesa russo Shoigu, lo scorso luglio, in occasione dell’anniversario del “Giorno della Vittoria” relativo alla guerra di Corea del 1950-1953.

Nonostante Kim e Putin abbiano scelto di non rilasciare dichiarazioni ufficiali riguardo il loro incontro, è chiara la volontà di intensificare il livello dei rapporti bilaterali . Ciò scaturisce da obiettivi condivisi, influenzati dalla recente evoluzione degli equilibri internazionali con una forte connessione sia con il conflitto russo-ucraino che con la politica di contenimento statunitense della minaccia cinese e nordcoreana in Asia. Infatti, entrambi i Paesi ambiscono a contrastare l’ordine politico globale fondato sull’egemonia statunitense e manifestato dalla strategia di Washington sia nei confronti di Kiev che nei confronti del teatro dell’estremo oriente asiatico.

A livello internazionale, sembra che Russia e Corea del Nord abbiano iniziato ad avvicinarsi per contrastare il loro isolamento internazionale e reagire alla percezione condivisa riguardo le ambizioni egemoniche occidentali. In particolare, si fa riferimento alle politiche americane che, secondo il leader nordcoreano, giustificherebbero l’intervento russo in Ucraina.

Questa convergenza è emersa recentemente sia attraverso il riconoscimento nordcoreano dell’annessione alla Federazione russa di Crimea, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhya, che tramite la “protezione” russa espressa mediante l’uso del potere di veto nel Consiglio di Sicurezza riguardo le sanzioni imposte alla Corea del Nord.

In questo contesto, le prospettive di cooperazione si estendono a numerosi settori, dall’agro-alimentare alle tecnologie e all’assistenza militare.

Sebbene non siano stati sottoscritti accordi congiunti ufficiali, la presenza di figure chiave quali Pak Jong-chon, Maresciallo dell’Armata Popolare Coreana, Ri Pyong-chol, Vicepresidente della Commissione militare centrale del Partito, e Jo Chun Ryong, Presidente del Dipartimento per l’industria delle munizioni, durante la visita in Russia del Presidente nordcoreano, lascia intendere che uno dei dossier principali discussi durante l’incontro fosse la valutazione di una possibile cooperazione in ambito militare e strategico .

Da parte russa, considerando la necessità di munizioni d’artiglieria per sostenere il ritmo dell’operazione militare in Ucraina, Mosca potrebbe manifestare un interesse concreto per le forniture nordcoreane . Tale prospettiva ricalcherebbe, sotto alcuni aspetti, la partnership russo-iraniana inerente alla fornitura di droni.

Parallelamente, per quanto riguarda gli interessi nordcoreani, i vantaggi della cooperazione risiederebbero principalmente nell’assistenza russa in ambito missilistico e aerospaziale. A sostegno di questa ipotesi, si può considerare la scelta dei luoghi di incontro tra i leader, ovvero il cosmodromo Vostochny – ovvero la più moderna base di lancio spaziale russa – e gli impianti di produzione della Komsomolsk-on-Amur Aircraft Production Association (KnAAPO). Nello specifico, Kim ha mostrato interesse per il caccia di quinta generazione Su-57 e il caccia multiruolo Su-35. Tuttavia, è improbabile che la Russia sia disposta a cedere questi due modelli così avanzati alla Corea del Nord, sia a causa di dubbi sull’efficienza che per costi e tempi di produzione. Quindi, le reali aspirazioni di Kim potrebbero essere rivolte a velivoli come il MiG-29 e il Su-25, che rappresenterebbero comunque un notevole potenziamento rispetto all’equipaggiamento obsoleto impiegato attualmente dall’aviazione nordcoreana.

Dunque, è plausibile che Mosca valuti la possibilità di fornire questi velivoli o la componentistica necessaria per migliorare le capacità delle Forze armate nordcoreane in cambio della fornitura sicura e prolungata di munizionamento di artiglieria. Mentre la Russia dispone di tecnologie missilistiche avanzate e ha storicamente promosso lo sviluppo di questo settore, la Corea del Nord si trova in una situazione di arretratezza tecnico-dottrinale e di limitazione sanzionatoria che limitano l’accesso e lo sviluppo di tecnologie e risorse, impedendo il progresso dell’industria militare.

Parallelamente, la Corea del Nord potrebbe richiedere a Mosca un supporto nello sviluppo delle sue capacità nucleari , indispensabili sia per la sopravvivenza del regime che per la deterrenza regionale contro Giappone, Corea del Sud e, parzialmente, Stati Uniti. Tuttavia, la Russia potrebbe dimostrarsi reticente a collaborare in questo settore in virtù della sua politica di non-proliferazione.

A ciò si aggiunge l’esigenza nordcoreana di accrescere il livello capacitivo nel settore satellitare, al momento obsoleto. La Corea del Nord ha registrato due fallimenti nei tentativi di lancio di satelliti da ricognizione militare, l’ultimo dei quali risale allo scorso agosto. Nelle intenzioni di Pyongyang, quindi, la cooperazione con il Cremlino dovrebbe innanzitutto ridurre il numero di tali fallimenti . Tuttavia, la speranza di Kim è anche che i russi mettano a disposizione parte delle informazioni e dai dati raccolti attraverso la loro rete di satelliti.

La cooperazione tra i due Paesi però non si limita all’ambito militare-tecnologico. Infatti, considerando i problemi di sicurezza alimentare che da anni affliggono la Corea del Nord a causa della crisi, aggravata dalle conseguenze della pandemia e dall’isolamento internazionale, è probabile che i due leader abbiano discusso anche di un incremento di aiuti alimentari da parte del Cremlino .

L’espansione dei rapporti bilaterali russo-nordcoreani potrebbe avere impatti significativi anche su altri attori internazionali, soprattutto sulla Cina. Nel corso degli anni, i tre Paesi hanno consolidato una partnership trilaterale. A tal proposito, anche Pechino ha collaborato con la Russia per ostacolare l’approvazione di nuove risoluzioni del Consiglio di Sicurezza riguardo nuove sanzioni contro la Corea del Nord. Il risultato è stata una maggiore protezione dalle sanzioni e, più in generale, un attenuamento dell’isolamento nordcoreano.

Sebbene la Cina potrebbe ricavare dei vantaggi da una maggiore collaborazione di entrambi in vista del contro-bilanciamento nei confronti del blocco occidentale, una Corea del Nord più assertiva, con possibili comportamenti destabilizzanti e meno dipendente dalla Cina , preoccupa Pechino. Pertanto, è probabile che l’avvicinamento tra Russia e Corea del Nord venga monitorato con attenzione dalla Cina, non solo per timore di perdere la propria influenza nella regione, ma anche per sospetto per la crescente indipendenza militare nordcoreana.

Infine, nonostante l’assenza di un’alleanza formale con obblighi di difesa reciproca, il progressivo avvicinamento tra Corea del Nord e Russia, unite alla collaborazione trilaterale con la Cina, suscita preoccupazioni sia a livello regionale che internazionale.

Un aspetto critico della questione è la possibile presenza di armi più precise e moderne in Corea del Nord, nonché i pericoli legati allo sviluppo dell’arsenale nucleare nordcoreano.

Ad esempio, la Corea del Sud vive in una condizione di “minaccia esistenziale” dovuta alla postura strategica della Corea del Nord e, per questo motivo, si è affidata all’ombrello nucleare statunitense per difesa, come esemplificato dalla Dichiarazione di Washington.

Gli Stati Uniti hanno più volte tentato di contrastare la minaccia nordcoreana e i rischi di possibili cooperazioni in ambito militare e tecnologico. Tuttavia, le strategie di deterrenza e le sanzioni adottate a livello internazionale apparentemente hanno raggiunto risultati opposti a quelli sperati . Infatti, la postura della Corea del Nord nello scenario internazionale è diventata progressivamente più aggressiva e il suo programma di armamento si è intensificato.

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