Le implicazioni del 20° Congresso del PCC per le Forze Armate Cinesi
Xiàng

Le implicazioni del 20° Congresso del PCC per le Forze Armate Cinesi

Staff
11.04.2022

Lo scorso 22 ottobre si è concluso il 20° Congresso del Partito Comunista Cinese (PCC) e, tra gli avvenimenti più rilevanti e degni di nota, sono senza dubbio ricomprese le nuove nomine della Commissione Militare Centrale (CMC), il più importante organo istituzionale a carattere militare del Paese, responsabile della supervisione e della direzione delle attività delle Forze Armate cinesi (People’s Liberation Army – PLA).

La nuova composizione della CMC si inserisce, da un lato, in un solco di continuità rispetto alla precedente; dall’altro, tuttavia, vi sono delle novità importanti che segnano un parziale scostamento rispetto ad alcune dinamiche passate e che sembrano tracciare una rotta ben precisa da qui ai prossimi cinque anni.

Innanzitutto, come da previsioni, Xi Jinping rimane Presidente della Commissione. Insieme a lui, altri tre membri sono stati riconfermati: l’Ammiraglio Miao Hua e il Generale Zhang Shengmin come Membri della Commissione, mentre il Generale Zhang Youxia è stato confermato Vicepresidente, divenendo, all’età di 72 anni, il più anziano membro della stessa. Il Generale Zhang Youxia è considerato uno dei fedelissimi di Xi Jinping: ha ricoperto infatti un ruolo fondamentale nel processo di riforma del PLA da lui lanciato durante il suo primo mandato, allo scopo di modernizzare le Forze Armate cinesi e di incrementarne la loro prontezza operativa. Per la sua conferma come Vicepresidente, si è soprasseduto alla norma consuetudinaria secondo la quale i membri del Comitato Centrale, superati i 68 anni di età, non potrebbero più ricoprire cariche nell’ambito dello stesso. Inoltre, la composizione e organizzazione complessive della CMC non hanno subito modifiche, sia in termini di assetto (1 Presidente, 2 Vice-Presidenti e 4 Membri) sia nel numero complessivo di componenti (7). I tre nuovi Membri della Commissione, invece, sono il Generale Li Shangfu, il Generale Liu Zhenli e il Generale He Weidong.

Di particolare interesse risulta la nomina di quest’ultimo come Vicepresidente della CMC, accanto al Generale Zhang Youxia. Infatti, il Generale He Weidong è stato, dal 2019 al gennaio del 2022, il Comandante del Comando del Teatro Orientale, sotto la cui area di responsabilità rientrano Taiwan e il Mar Cinese Orientale. Inoltre, prima di tale incarico, He Weidong è stato Vicecomandante del Comando del Teatro Occidentale e Comandante del Comando dell’Esercito del Teatro Occidentale, prendendo parte attiva, sembrerebbe, agli eventi che portarono alla crisi di confine con l’India del 2017. Per la nomina di He Weidong a Vicepresidente sono state bypassate due norme che negli ultimi anni hanno rappresentato la prassi per le nomine della CMC. Infatti, quasi tutti i membri della CMC, prima di entrare a far parte della Commissione, erano già membri del Comitato Centrale, e quasi tutti i Vicepresidenti della CMC erano in precedenza membri della stessa. Nel caso del Generale He Weidong, nessuna di tali consuetudini è stata rispettata.

Alla luce di tali considerazioni, la nomina del Generale He Weidong a Vicepresidente della CMC può essere letta da un lato come la volontà di nominare per tale posizione un Ufficiale con un background di rilievo e con una marcata esperienza, anche di carattere operativo, derivante dai suoi trascorsi nell’ambito del confronto del 2017 con l’India e del Comando del Teatro Orientale. Dall’altro lato, proprio il ruolo ricoperto dal Generale He Weidong segnala la volontà di concentrare sempre più l’attenzione e gli sforzi complessivi del PLA sulla questione taiwanese. A tal proposito, è da segnalare come, nel suo discorso, Xi Jinping abbia ribadito che la via della riunificazione pacifica rimane la strada principale da perseguire, avvertendo però, al tempo stesso, circa la presenza di interferenze da parte di forze esterne (implicito riferimento agli Stati Uniti) che potrebbero in qualche misura costringere Pechino a rivedere i propri piani circa la questione di Taiwan.

Da questo punto di vista, è importante segnalare come, nel corso del 20° Congresso del PCC, siano stati ribaditi due obiettivi fondamentali per il comparto militare: la trasformazione, entro il 2049, del PLA in Forze Armate di primo livello a carattere globale, in grado di proiettarsi ovunque nel mondo e di operare al medesimo livello, in termini di prontezza e di capacità operative, di qualsiasi altro attore militare globale, e il raggiungimento della piena e completa modernizzazione entro il 2027, cioè entro il prossimo congresso del PCC. Proprio su quest’ultimo aspetto il Segretario Generale del PCC si è soffermato particolarmente, sottolineando l’importanza di accelerare i processi di modernizzazione delle Forze Armate cinesi e di aumentare l’efficacia e la prontezza operativa. Nel breve termine, tale obiettivo costituisce dunque la strada maestra da perseguire per il PLA, con uno sguardo sempre orientato verso Taiwan.

Inoltre, a tal proposito, si segnalano le recenti dichiarazioni dell’Ammiraglio Michael Gilday, Chief of Naval Operations della US Navy, il quale ha sottolineato come spesso, nel corso degli ultimi anni, le Forze Armate cinesi abbiano raggiunto determinati obiettivi ben in anticipo rispetto al target temporale prefissato, per cui anche la deadline del 2027 per la completa e totale modernizzazione del PLA potrebbe essere anticipata. L’importanza attribuita a tale sforzo è inoltre ribadita non solo dalla riconferma del Generale Zhang Youxia, che, come affermato in precedenza, ha svolto un ruolo chiave nel processo di modernizzazione del PLA durante il primo mandato di Xi Jinping, ma anche dalla nuova nomina del Generale Li Shangfu, che ricopre, dal 2017, il ruolo di Direttore del Dipartimento per lo Sviluppo dell’Equipaggiamento, supervisionando dunque i processi di modernizzazione tecnologica delle Forze Armate cinesi.

Tornando alla composizione della CMC, un aspetto particolarmente rilevante, che appare in contrasto rispetto a quanto visto negli ultimi anni, è la netta sovra-rappresentazione di ufficiali provenienti dall’Esercito (ben 4), rispetto ai due Membri appartenenti alle forze navali e a quelle missilistiche e all’assenza di membri dell’Aeronautica. Questo aspetto rappresenta un salto indietro a livello temporale di circa 20 anni, dato che le ultime 4 CMC avevano sempre avuto un rappresentante di tutte e quattro le principali Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica e Forze Missilistiche). Tale dinamica si lega alla parallela volontà di porre maggiore enfasi sull’esperienza operativa e di comando degli Ufficiali, dal momento che i due Vice-Presidenti hanno entrambi ricoperto incarichi di comando prestigiosi e importanti nei diversi Teatri. Infine, il 20° Congresso del PCC segnala la rinnovata importanza attribuita da Xi Jinping e dal PLA alla deterrenza nucleare strategica. Tale rilevanza, già emersa nel corso degli ultimi mesi con l’intenzione da parte della Cina di elevare a circa 1000 il numero di testate nucleari in proprio possesso nel corso dei prossimi anni, è stata ribadita dallo stesso Xi Jinping nel suo discorso. Il Presidente cinese ha infatti sottolineato come Pechino debba realizzare e mantenere un potente e credibile sistema di deterrenza nucleare strategica, un chiaro segnale agli Stati Uniti e a tutti gli attori internazionali circa la volontà da parte cinese di sviluppare tutti gli strumenti militari a propria disposizione per tutelare gli interessi cinesi a livello regionale e globale e per porsi come potenza di prim’ordine a carattere mondiale.

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