Come combatte la Russia: dentro l'evoluzione operativa delle forze armate di Mosca oltre l'Ucra,ina
Difesa e Sicurezza

Come combatte la Russia: dentro l'evoluzione operativa delle forze armate di Mosca oltre l'Ucra,ina

Di Emmanuele Panero, Daniele Ferraguti e Lorenzo Vannucci
17.10.2025

Il conflitto russo-ucraino costituisce ineludibilmente un evento profondamente trasformativo sotto il profilo dottrinale, organizzativo, capacitivo e tecnologico per tutti i partecipanti alle e gli osservatori delle ostilità. La guerra sul terreno, nei cieli e sulle acque dell’Ucraina rappresenta infatti un inedito ritorno sul suolo europeo del warfighting convenzionale ad alta intensità, su vasta scala e protratto nel tempo, con le inerenti conseguenze in termini di logoramento progressivo dello strumento militare degli opposti schieramenti e di massiva mobilitazione delle risorse belliche nazionali per prevalere nello scontro. Uno spazio di battaglia in cui elementi tattici ed operativi del passato si sono fusi con i progressi più avveniristici della scienza e della tecnica, delineando da un lato un conflitto d’attrito basato su una guerra dei materiali e, dall’altro, un combattimento ad elevatissima innovazione. Aspetti alla base di un costante processo trasversale di analisi delle lessons identified e delle lessons learned derivanti dal ritorno di esperienza ad ogni livello della guerra e costantemente confrontato con lo sfidante discernimento tra passeggere tendenze specifiche del teatro e reali apprendimenti astraibili dallo stesso. Un’azione continua, quest’ultima, che riguarda inevitabilmente anche le Forze Armate della Federazione Russa ed il più ampio complesso militare-industriale di Mosca.

La guerra in Ucraina è infatti un potente vettore di metamorfosi per l’apparato bellico del Cremlino, foriero di contribuire in modo estremamente significativo alla definizione e configurazione dello stesso ben oltre l’attuale conflitto, in particolare nel modo in cui questo verrebbe impiegato in ostilità convenzionali ad alta intensità contro un peer o near-peer competitor. Le sperimentazioni di ogni tipo implementate dalle forze russe su tutti i fronti del conflitto hanno infatti generato un flusso rilevante di riscontri operativi, tattici e tecnici. Questi hanno contribuito ad un rimodellamento ad ampio spettro, avvenuto attraverso l’esperienza bellica vissuta a partire dall’ultimo soldato sul campo di battaglia fino ai vertici strategico-militari e militari-industriali, attinente alla comprensione, all’interpretazione ed all’approccio della Federazione Russa nei confronti del proprio strumento militare nel prossimo futuro. Una metamorfosi, questa, che tende a travalicare i confini di una formale riforma della difesa, arrivando a plasmare la stessa cultura condivisa all’interno degli apparati, con ricadute diffuse su formazione, addestramento, approntamento e processi di procurement.

Le Forze Armate russe che emergeranno oltre l’Ucraina non saranno tuttavia il solo risultato degli adattamenti imposti dalla vigorosa, resiliente ed efficace opposizione delle forze di Kiev, sostenute dall’assistenza militare fornita dai Paesi del Gruppo di Contatto per la Difesa dell’Ucraina (UDCG – Ukraine Defence Contact Group), bensì il contemporaneo prodotto di almeno tre tendenze storiche e di tre direttrici trasformative convergenti. Sotto il primo profilo, lo strumento militare del Cremlino continuerà infatti nel lungo periodo a subire l’influsso derivante dall’insieme dei paradigmi, soprattutto dottrinali ed ordinativi, dell’epoca sovietica, intersecandosi con i parziali effetti modernizzanti introdotti dalla Riforma Militare del 2008 e dei successivi interventi specifici di aggiornamento dell’apparato difesa russo. Su tale base si innesteranno tutti gli adattamenti conseguenti al ritorno di esperienza dal conflitto russo-ucraino. Questi ultimi, proprio sotto il secondo profilo, deriveranno probabilmente dalla sintesi tra processi bottom up promossi dai veterani di ogni ordine e grado, top down delineati da una formale revisione delle ostilità da parte dei dedicati organismi istituzionali di vertice, ed industriale conseguente alla ristrutturazione del comparto produttivo in chiave bellica, secondo un’economia di guerra. L’insieme di tali tendenze storiche e direttrici trasformative, combinate con l’effetto di attriti burocratico-gerarchici e di interessi particolaristici determineranno molto plausibilmente la configurazione delle Forze Armate russe dell’avvenire.

Il presente Focus Report intende delineare alcune delle possibili traiettorie evolutive dottrinali, organizzative, capacitive e tecnologiche ai livelli operativo e tattico emergenti dall’analisi delle attività offensive e difensive russe, pianificate e condotte nello spazio di battaglia ucraino. Lo stesso mira in particolare ad approfondire potenziali trasformazioni durature in termini di articolazione ed impiego di unità e reparti, nonché di utilizzo di mezzi, materiali e sistemi d’arma, ivi incluso in termini di tattiche, tecniche e procedure (TTPs – Tactics, Techniques, and Procedures) e di procedure operative standard (SOP – Standard Operating Procedure). Nonostante la rilevanza che i domini spaziale e cibernetico hanno avuto nel corso delle ostilità, l’analisi si concentra primariamente su quelli tradizionali di terra, aria e mare, investigando gli adattamenti reali o possibili da parte delle componenti delle Forze Armate russe che in essi operano, ossia i tre rami rappresentati da Forze Terrestri (SV – Sukhoputnye Voyska), Forze Aerospaziali (VKS – Vozdushno- Kosmicheskiye Sily) e Marina Militare (VMF – Voyenno-Morskoy Flot), nonché da quello indipendente delle Truppe Aviotrasportate (VDV – Vozdušno-Desantnye Vojska), nei margini del loro contributo convenzionale ai combattimenti. L’insieme delle lessons learned effettivamente acquisite ed implementate da queste, coordinato con il parallelo sviluppo dell’industria della difesa di Mosca in specifici segmenti capacitivi, consente dunque di tratteggiare un profilo potenziale di come combatte la Russia.

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