Somalia, al-Shabaab torna a colpire mentre è ancora in corso  la grave crisi istituzionale
Africa

Somalia, al-Shabaab torna a colpire mentre è ancora in corso la grave crisi istituzionale

Di Chiara Artioli
24.01.2022

Il 12 gennaio, 8 persone sono state vittime di un attentato terroristico a Mogadiscio, lungo la strada che porta all’aeroporto internazionale di Ade Adden. Obiettivo dell’attacco è stato un convoglio delle Nazioni Unite. A rivendicarlo sono stati i miliziani somali di Al-Shabaab, gruppo jihadista affiliato ad al-Qaeda, che controlla ampie fasce di territorio rurale della Somalia meridionale e che continua a colpire in tutto il Paese.

La campagna terroristica di al-Shabaab, intensificatasi negli ultimi mesi, contribuisce a peggiorare il già precario quadro politico e securitario nazionale, reso aleatorio dal profondo conflitto istituzionale tra il Presidente Mohamed Abdullah Mohammed “Farmajo” e il Primo Ministro Mohammed Roble nonché dall’incertezza circa lo svolgimento del processo elettorale.

Infatti, Il mandato presidenziale scadeva l’8 febbraio 2021, ma è stato esteso per altri due anni a causa della precarietà della situazione di sicurezza Legata all’emergenza sanitaria ed alla campagna di guerriglia di al-Sbabaab. La decisione del Presidente, accettata dalla Camera bassa del Parlamento, è stata rigettata dall’opposizione, capeggiata dal Primo Ministro Roble. Anche le Forze Armate e di polizia si sono divise tra sostenitori del Primo Ministro e sostenitori del Presidente, causando una spaccatura trasversale a tutte le istituzioni nazionali.

Con il raggiungimento di un accordo tra il Primo Ministro e il Presidente sull’organizzazione delle elezioni nell’autunno 2021, le tensioni sembravano essere diminuite. Le consultazioni, iniziate il 1° novembre, si sarebbero dovute concludere entro il 24 dicembre. Tuttavia, solo 24 dei 275 deputati sono stati eletti. Il Presidente e il Primo Ministro si sono scambiati accuse reciproche circa il presunto sabotaggio delle elezioni. In più occasioni, Farmajo ha sospeso Roble senza tuttavia riuscire ad esautorarlo a causa dell’opposizione del Parlamento. Infine, lo scorso 9 gennaio, Presidente e Premier hanno raggiunto un nuovo accordo circa lo svolgimento delle elezioni entro il prossimo 25 febbraio.

Il conflitto tra massime cariche dello Stato rispecchia la tradizionale competizione tra clan che caratterizza la vita politica del Paese. Infatti, Farmajo e Roble sono rappresentanti dei due clan maggioritari (rispettivamente il Darod e l’Haweye), entrambi desiderosi di imporre la prima supremazia in Somalia. In questo contesto, gli attentati di al-Shabaab hanno lo scopo di sabotare ulteriormente il processo elettorale, spargere incertezza e delegittimare le istituzioni politiche nazionali e la classe dirigente. Il futuro del processo elettorale e del percorso di stabilizzazione del Paese appaiono sempre più complicati con il passare delle settimane. Infatti, qualora l’obbiettivo di ultimare le elezioni entro febbraio non dovesse essere raggiunto, il confronto tra Presidente e Primo Ministro potrebbe ulteriormente radicalizzarsi e condurre a conflittualità violente tra diverse istituzioni statali.

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