L’intesa tra India e Stati Uniti sui semiconduttori
Asia e Pacifico

L’intesa tra India e Stati Uniti sui semiconduttori

Di Leonardo Pesci
20.03.2023

Lo scorso 10 marzo, Stati Uniti e India hanno siglato un Memorandum of Understanding (MoU) che punta a collegare le rispettive catene di produzione nel settore dei semiconduttori. Il documento è stato siglato dal Ministro del commercio e dell’industria indiano Piyush Goyal e dal Segretario del commercio statunitense Gina Raimondo, in occasione dello “US-India Commercial Dialogue” tenutosi a Delhi.

Vista da Washington, l’intesa rientra nel più ampio piano che mira a costruire un’autonomia strategica per il Paese nel settore dei semiconduttori. Pilastro fondamentale della strategia americana è il “Chips and Science Act”, un piano da 50 miliardi di dollari voluto dal Presidente Joe Biden con l’obiettivo di finanziare la ricerca e rafforzare l’industria nazionale. Inserito in questo contesto, il MoU siglato con l’India rientrerebbe tra le politiche di diversificazione che mirano a favorire la creazione di nuove catene produttive.

Nel complesso, l’idea statunitense appare quella di proseguire il processo di decoupling economico e produttivo dalla Cina in una fase in cui le relazioni restano estremamente tese. Tuttavia, il rafforzamento dell’autonomia strategica USA nel settore dei chip potrebbe comportare conseguenze dirette anche nelle relazioni tra Washington e Taipei. In particolare, nel medio-lungo periodo, una minor dipendenza dall’isola epicentro della produzione mondiale di chip potrebbe far venire meno il cosiddetto “scudo di silicio” che contribuisce a renderla strategicamente decisiva.

Il MoU appare estremamente rilevante anche per l’India, Paese che da qualche anno ha iniziato a investire nel settore. Il Governo Modi, in particolare, nel 2019 ha dato vita al progetto “India Semiconductor Mission” (ISM) con l’obiettivo di lungo periodo di inserirsi nel mercato globale dei semiconduttori e di affermarsi come attore in grado di competere con i maggiori produttori internazionali. In questo contesto, si segnala anche la collaborazione in corso tra il colosso indiano dell’estrazione Vedanta Limited e Foxconn, azienda taiwanese leader nella produzione di semiconduttori, che dovrebbe condurre alla costruzione di uno stabilimento produttivo nello stato occidentale indiano del Gujarat.

La firma del Memorandum, infine, rinforza le relazioni tra Washington e Delhi anche in chiave anticinese. Tra i vari obiettivi dell’accordo, infatti, c’è quello di provare a indebolire la posizione cinese nel mercato globale dei semiconduttori e, soprattutto, di ridurre la dipendenza indiana dalla produzione di Pechino che nel 2020 contava per il 68% delle importazioni totali di Delhi. L’accordo sulla tecnologia potrebbe svolgere un ruolo anche nel rilanciare la collaborazione nel settore della Difesa tra India e Stati Uniti. In tal senso, si registra la presenza di Lockheed Martin nella delegazione che ha accompagnato Raimondo in India e l’annuncio in quelle stesse da parte dell’azienda di una partnership con l’indiana Tata Group per la produzione di ali per jet F-16 in India.

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