Quali i vantaggi di Expo 2020 per gli Emirati Arabi Uniti?
Medio Oriente e Nord Africa

Quali i vantaggi di Expo 2020 per gli Emirati Arabi Uniti?

Di Lavinia Pretto
04.10.2021

Il 30 settembre si è tenuta la cerimonia inaugurale di Expo Dubai 2020, la prima esposizione universale nell’area del Medio Oriente, dell’Africa e dell’Asia Meridionale, ritardata di un anno a causa dell’emergenza pandemica. Gli Emirati Arabi Uniti (EAU), infatti, ospiteranno a Dubai i rappresentati di 192 Paesi e accoglieranno migliaia di visitatori da tutto il mondo per i prossimi 6 mesi, realizzando di fatto il più grande evento internazionale dal 2019.

Dubai, che ha conosciuto nell’ultimo decennio una costante crescita economica, punta attraverso l’esposizione universale a dare un’ulteriore spinta alla propria economia di circa 122 miliardi di dirham emiratini (oltre 33 miliardi di dollari statunitensi) entro il 2031. Tra i diversi settori interessati, quello immobiliare sarà uno dei maggiori beneficiari degli investimenti emiratini e stranieri che si stanno proprio concentrando su progetti commerciali e residenziali vicino al sito dell’evento, favorendo l’intero settore dell’accoglienza. Dubai sta sviluppando anche reti infrastrutturali che includeranno strade, bus elettrici, treni e un nuovo percorso della metropolitana appositamente progettato per l’evento. Altro grande vantaggio di cui potrebbe godere la città è l’incremento dei posti di lavoro (si stima che ne verranno forniti circa 49 mila l’anno fino al 2031), attirando mansioni e capitale umano qualificato che ad oggi rimane uno dei grandi problemi che accomuna tutti i Paesi del Golfo. L’Expo potrebbe fornire una grande opportunità agli EAU per aumentare le capacità industriali e il know how nazionale in un livello competitivo più elevato anche in uno scenario internazionale. Expo 2020, inoltre, si propone di realizzare una manifestazione che sia rispettosa dell’ambiente, stabilendo un punto di riferimento per la pianificazione e l’esecuzione di eventi internazionali futuri. Il fatto che si tenga nel 2021 ha poi assunto un’importanza simbolica poiché quest’anno corre il 50° anniversario dell’indipendenza degli EAU, sottolineando la rapida modernizzazione del Paese in un ambiente altamente competitivo. Attraverso Expo 2020, gli EAU, quindi, vorrebbero proiettare un’immagine di innovazione all’esterno affermandosi come Paese guida nell’area Golfo per quanto concerne quei temi – centrali anche nel concept ideologico dell’esposizione – riguardanti lo sviluppo, il progresso, la conoscenza e la sostenibilità.

L’esposizione ricopre anche un ruolo cardine nell’agenda di politica estera delle élites emiratine. Nonostante l’acquisizione dei diritti della manifestazione sia stata definita un successo apolitico, ospitare eventi internazionali è divenuto per i Paesi del Golfo un vero e proprio elemento catalizzante poiché offre un potenziale ritorno di immagine e politico per estendere la propria influenza nella regione in termini anche di soft power. Numerose figure politiche provenienti dai Paesi MENA vedono l’Expo come mezzo per intessere relazioni più solide con gli EAU. In questo senso, il Ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid, che recentemente ha fatto una visita ufficiale ad Abu Dhabi e Dubai dopo l’accordo di normalizzazione con Israele, ha visitato i padiglioni tematici mostrando come l’evento ricopra un’importanza politica decisamente superiore alle apparenze.

Tuttavia, gli EAU sono stati criticati proprio per la strumentalizzazione di Expo Dubai 2020, dove l’apparente apertura del Paese si è scontrata con le sistematiche violazioni dei diritti umani. In particolare, quelle dei migranti che svolgono lavori a bassa retribuzione e sono estremamente vulnerabili allo sfruttamento, tanto da portare lo stesso Parlamento Europeo ad assumere una posizione ufficiale molto critica nei confronti degli organizzatori dell’evento.

In definitiva, grazie ad Expo 2020 le autorità nazionali puntano a sviluppare un impianto economico nuovo, nel quale migliorare sia la capacità di attrazione degli investimenti negli EAU (specie in infrastrutture e trasporti) sia le possibilità di promozione di un sistema-Paese meno ancorato alla dipendenza petrolifera e più incentrato su servizi, turismo e commercio. In questo modo, l’esposizione universale potrà favorire un ulteriore step sia nel progresso del Paese, sia nel portare la competizione economica intra-Golfo ad un livello successivo, aumentando i vantaggi politici e consentendo agli EAU di avere una proiezione esterna maggiore.

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