Missili ipersonici per la classe Zumwalt
Difesa e Sicurezza

Missili ipersonici per la classe Zumwalt

Di Luca Borrelli
23.02.2023

Il 17 febbraio la US Navy ha concluso un contratto dal valore di 1,2 miliardi di dollari con Lockheed Martin per la prosecuzione del programma Conventional Prompt Strike per lo sviluppo di un missile ipersonico. Grazie a tale accordo, che comprende la fornitura di lanciatori, effettori e sistemi di controllo, i missili ipersonici potranno essere integrati e lanciati dai cacciatorpediniere della classe Zumwalt. Il Conventional Prompt Strike è un progetto portato avanti dalla US Navy che si sviluppa in parallelo con un programma analogo dello US Army (il Long Range Hypersonic Weapon): i programmi delle due forze armate condividono lo stesso vettore, ma utilizzano lanciatori differenti. La US Navy ha come obiettivo quello di schierare il missile ipersonico su cacciatorpediniere e sottomarini, rispettivamente entro il 2025 e il 2029. Da questo punto di vista, il contratto siglato la scorsa settimana costituisce un ulteriore passo in avanti verso la piena implementazione del programma; tuttavia, è opportuno chiarire alcuni elementi aggiuntivi. Da un lato è possibile affermare che la decisione di installare i sistemi per il lancio di missili ipersonici sulle unità della classe Zumwalt rappresenti un modo per valorizzare queste navi, dato che il loro sviluppo, costellato di numerose difficoltà di varia natura nel corso degli anni, è stato molto dispendioso in termini di tempo e risorse. Dall’altro, Huntington Ingalls Industries, azienda incaricata di apportare le modifiche ai lanciatori sui cacciatorpediniere in questione, propedeutiche all’integrazione dei missili da parte di Lockheed Martin, ha dichiarato di poter concludere i lavori soltanto entro la fine del 2025. Per tale ragione, i sistemi potrebbero non entrare in servizio lo stesso anno come nelle intenzioni della US Navy, in quanto sarà poi necessario eseguire le attività di integrazione dei vettori con i lanciatori e i sistemi di bordo delle unità, nonché eseguire le necessarie campagne di test e sperimentazione. In definitiva, le attività previste potrebbero protrarsi oltre il 2025, ritardando lo schieramento dei vettori ipersonici rispetto agli obiettivi temporali fissati dalla US Navy.