L’accordo commerciale tra i Talebani e la Russia
Asia e Pacifico

L’accordo commerciale tra i Talebani e la Russia

Di Tiziano Marino
04.10.2022

Il 28 settembre, il Ministro del commercio e dell’industria dell’Emirato Islamico d’Afghanistan, Haji Nooruddin Azizi, ha annunciato di aver raggiunto un accordo provvisorio con la Russia per la fornitura di benzina, diesel, gas e grano a prezzi scontati. Con questa mossa, il governo dei talebani prova a rompere l’isolamento internazionale e a rispondere alla pesante crisi economica e sociale in corso nel Paese. Quella raggiunta, infatti, rappresenta la prima intesa commerciale, di ampio respiro, tra i talebani e un governo straniero da quando il movimento è salito al potere, nell’agosto del 2021. Forte è anche la valenza politica di questa intesa che riavvicina i due Paesi, entrambi sottoposti a sanzioni, malgrado manchi ancora un riconoscimento formale del governo talebano da parte di Mosca.

I dettagli dell’accordo prevedono l’invio in Afghanistan di un milione di tonnellate di benzina e diesel, 500.000 tonnellate di gas liquido (LNG), e 2 milioni di tonnellate di grano, nel corso dei prossimi 12 mesi. Questo piano di diversificazione delle forniture dovrebbe consentire all’Afghanistan di alleviare, almeno in parte, la crescente insicurezza alimentare ed energetica. Tuttavia, le condizioni economiche precarie dell’Emirato Islamico, che ha faticato nei mesi scorsi a saldare i debiti contratti per la fornitura di energia elettrica con Uzbekistan e Tajikistan, potrebbero creare problemi all’implementazione degli accordi e obbligare le parti a ridiscutere quantità e mezzi di pagamento.

Nel mese di luglio, l’Afghanistan aveva già raggiunto un’intesa con l’Iran per la fornitura di 350.000 tonnellate di petrolio a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato. Nel complesso, l’obiettivo dei talebani resta quello di frenare la corsa dei prezzi dell’energia che, come nel caso del diesel, hanno fatto registrare incrementi superiori al 20%, spingendo l’inflazione sui beni di prima necessità a superare il 40% su base annua.

Per quanto riguarda la fornitura di grano, l’accordo con la Russia punta mettere in sicurezza le forniture estere divenute sempre più precarie con lo scoppio della guerra in Ucraina. In particolare, forti criticità si sono registrate quando il Kazakistan, primo fornitore di grano e farina per l’Emirato Islamico, ha deciso di imporre quote sulle esportazioni nei mesi estivi.

Articoli simili