La visita del Ministro degli Esteri cinese in Egitto
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La visita del Ministro degli Esteri cinese in Egitto

Di Giuseppe Dentice
31.01.2023

Il 15 gennaio, il Ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha incontrato al Cairo il Presidente Abdel Fattah al-Sisi, il Segretario Generale della Lega Araba Ahmed Aboul-Gheit e il suo omologo egiziano Sameh Shoukry. La tappa egiziana di Qin Gang è stato l’ultimo – e forse anche più rilevante – passaggio del tour diplomatico cinese in Africa passato per l’Etiopia, sede dell’Unione Africana, Gabon, Angola e Benin, e mirato essenzialmente a consolidare il ruolo di leadership di Pechino nel continente.

Al centro della fitta agenda di incontri con i vertici egiziani sono stati toccati diversi punti: oltre ai temi di caratura regionale e internazionale, con particolare attenzione alla lotta al Covid-19 e alle tensioni tra israeliani e palestinesi, le parti hanno ribadito la centralità delle relazioni sino-egiziane, nonché l’interesse cinese ad aumentare i flussi di investimento nel Paese, soprattutto in turismo e infrastrutture strategico-industriali. Un impegno di non poco conto soprattutto se si considera il deficitario piano socio-economico egiziano, fortemente destabilizzato negli ultimi mesi a causa della svalutazione della moneta nazionale, che ha perso il 35% del suo valore rispetto al dollaro nel corso del 2022, e della crescita galoppante dell’inflazione, che ha fatto segnare un incremento del 21,9% su base annua, a dicembre 2022.

Obiettivo dichiarato da ambo le parti è la volontà di rafforzare e ampliare la partnership strategica globale vigente. L’Egitto, infatti, è un attore geo-economico di particolare importanza per la Cina: a livello commerciale i due Paesi hanno raggiunto, nel 2021, circa 20 miliardi di dollari di interscambio, segnando un aumento annuo del 37,3%. Secondo i dati diffusi a gennaio 2022 dall’Amministrazione Generale delle Dogane Cinesi, le esportazioni dalla Cina all’Egitto sono state pari a 18,27 miliardi di dollari (+34% su base annua), mentre le importazioni cinesi dall’Egitto, costituite principalmente da petrolio greggio, carburante e prodotti di distillazione, hanno toccato gli 1,7 miliardi di dollari (+84,8% anno su anno). Nel complesso, l’Egitto rappresenta poco meno del 5% del commercio cinese con l’area MENA, mentre il suo mercato vale il 35% del commercio di Pechino nell’intero Nord Africa.

Non a caso, il pronunciato interesse economico-commerciale di Pechino verso il Paese nordafricano manifesta un obiettivo di lungo periodo: ossia quello di creare un avamposto strategico e industriale sicuro a livello marittimo tra Mediterraneo e Mar Rosso attraverso un posizionamento terrestre cinese lungo il Canale di Suez, che rappresenta un’importante arteria di trasporto globale e un collegamento cruciale nella “via marittima” della Belt and Road Initiative (BRI).

Sebbene il pilastro centrale delle relazioni sino-egiziano sia indubbiamente di natura economico-infrastrutturale, la sinergia strategica vive una fase di sfaccettate e convergenti visioni geopolitiche. Oggi, infatti, le relazioni bilaterali sembrano orientate verso la costruzione di nuovi scenari di sviluppo con piani di azione complementari e indirizzati essenzialmente ai settori tecnologico (spazio, digitale e telecomunicazioni), industriale (manifatturiero) e infrastrutturale (porti, costruzioni e “grandi opere”). In ciò si vedrebbe, quindi, un tentativo reciproco di veicolare le rispettive strategie di sviluppo: da un lato l’egiziana “Vision 2030”, dall’altra la cinese BRI. Se l’Egitto punta a sviluppare la sua economia grazie ai fondi e agli investimenti legati alla Belt and Road Initiative, la strategia globale cinese mira a sfruttare il ruolo pivotale del Cairo per rafforzare e sviluppare le sue dinamiche trans-continentali.

Pertanto, oltre a testimoniare un importante passo nel rafforzamento del partenariato strategico sino-egiziano, la visita del rappresentante cinese al Cairo evidenzia un chiaro tentativo da parte di Pechino di definire un nuovo salto di qualità nella relazione bilaterale.

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