Il nuovo drone da sminamento della Royal Navy
Difesa e Sicurezza

Il nuovo drone da sminamento della Royal Navy

Di Luca Borrelli
23.02.2023

Nei giorni scorsi, nella Base di Supporto Navale del Regno Unito in Bahrein, è stato schierato il prototipo di unità unmanned denominato RNMB (Royal Navy Motor Boat) Harrier. Si tratta di un motoscafo unmanned di 11 metri, dotato di un sonar a scansione laterale, che verrà impiegato in operazioni di sminamento nell’area del Golfo Persico. Il programma della Royal Navy di cui l’Harrier fa parte prevede la sostituzione, nell’arco dei prossimi dieci anni, delle navi da sminamento della classe Sandown con droni che permetteranno di ridurre i rischi per gli operatori umani, oltre a garantire una maggiore agilità di impiego e minori costi unitari. In un primo momento la RNMB Harrier verrà testata in affiancamento alla nave ausiliaria RFA Cardigan Bay, per verificarne le prestazioni nelle calde acque del Golfo Persico, molto differenti da quelle delle isole britanniche dove è stata sviluppata. Tuttavia, in futuro, l’Harrier, così come le sue navi gemelle Hebe e Hazard, potrà operare in completa autonomia venendo integrata da ulteriori sistemi unmanned sottomarini. La notizia dell’entrata in servizio del nuovo drone navale della Royal Navy fornisce una riprova dell’importanza crescente che i sistemi unmanned stanno acquisendo nel dominio marittimo, in particolar modo per quanto concerne compiti di sminamento e sorveglianza. Inoltre, risulta interessante l’impiego di tale sistema nel Golfo Persico che, essendo stato negli ultimi decenni una delle zone in cui l’attività di sicurezza marittima è stata più intensa, è teatro dell’impiego massiccio di droni: a tal proposito si ricorda che proprio nel Golfo Persico la US Navy, nel 2021, ha istituito la prima task force navale unmanned (Task Force 59), la quale ha raggiunto la Full Operational Capability (FOC) alla fine del 2022.