I riflessi dell’accordo sul nucleare sulla politica interna di Teheran
Asia e Pacifico

I riflessi dell’accordo sul nucleare sulla politica interna di Teheran

Di Francesca Manenti
13.01.2016

Lo scorso 14 luglio l’Iran e il cosiddetto gruppo dei P5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania) hanno firmato uno storico accordo sul programma nucleare di Teheran, il Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA). L’intesa, che disciplinerà la rimodulazione della ricerca nucleare iraniana nel prossimo decennio, è il risultato finale di una lunga serie di colloqui che hanno impegnato le parti per più di due anni. Secondo quanto pattuito, il governo iraniano procederà ad un ridimensionamento del proprio programma di ricerca nucleare per ottenere in cambio il progressivo sollevamento delle sanzioni internazionali a cui il Paese è stato fino ad ora sottoposto. Salutato dai negoziatori come un accordo soddisfacente per le richieste di tutti gli attori coinvolti, il JCPOA rappresenta a tutti gli effetti un importante punto di svolta nei rapporti tra Iran e Comunità Internazionale. Se correttamente implementato, infatti, l’accordo sul nucleare potrebbe diventare il primo passo verso una più ampia riapertura di Teheran al sistema internazionale e segnare, di fatto, il termine per il governo iraniano di un isolamento che dura ormai da più di trent’anni.

Scarica la nota dell’Osservatorio di Politica Internazionale (n.56 - novembre 2015)

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