Pechino punta a diventare carbon free entro il 2060
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Pechino punta a diventare carbon free entro il 2060

Di Stefano Grandi
24.09.2020

Lo scorso 22 settembre Xi Jinping si è impegnato davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a rendere la Cina carbon free entro il 2060, fissando per la prima volta un obiettivo a lungo termine per la riduzione totale delle emissioni nette di anidride carbonica. Tale annuncio è stato inoltre accompagnato dalla promessa di anticipare il raggiungimento del picco di emissioni a prima del 2030, anziché intorno al 2030, come invece stabilito cinque anni fa negli Accordi di Parigi.

La dichiarazione di Xi ha un valore primariamente politico, essendo volta sia a migliorare i rapporti con i partner internazionali, in primis l’Unione Europea,  sia a mettersi in competizione con gli Stati Uniti sul tema delle politiche ambientali, dopo il violento sfogo di Washington in seno all’ONU per l’inquinamento “dilagante” causato dalla Cina.

Tuttavia, la mancanza di un piano concreto per la riduzione dei gas inquinanti, unita al dato sulla quantità di CO2 ad oggi prodotta dal Paese, aprono alcuni interrogativi sulla capacità cinese di dar seguito alle intenzioni espresse dal Presidente Xi. Tali perplessità sono comunque mitigate dal fatto che la Cina abbia già dimostrato interesse nello sviluppo di tecnologie per sfruttare le fonti rinnovabili, risultando a oggi leader mondiale per produzione di energia eolica e solare. Se la transizione verso la totale decarbonizzazione venisse inserito negli indirizzi strategici di Pechino, la centralizzazione e il forte legame Stato-aziende, di fatto,  potrebbero permettere al governo cinese di impostare tutta la macchina produttiva ed economica del Paese verso una più rapida transizione green.

Per cercare di trovare un bilanciamento tra crescita economica e impegno ecologico, e non rallentare nel breve periodo la produzione industriale, nel 14esimo piano quinquennale il governo centrale sembrerebbe intenzionato a pianificare lo sviluppo di sistemi che rimuovano dall’aria un quantitativo di anidride carbonica equivalente a quello rilasciato in atmosfera dagli stabilimenti. La decarbonizzazione potrebbe riguardare dapprima i poli hi-tech della costa orientale (Delta del Fiume delle Perle e Delta dello Yangtze), per poi essere progressivamente estesa a tutto il Paese secondo il tipico principio di gradualismo cinese che ha accompagnato il processo di sviluppo cinese sin dai tempi di Deng Xiaoping.

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