Lo sviluppo delle capacità militari emiratine e le nuove ambizioni di politica estera
Medio Oriente e Nord Africa

Lo sviluppo delle capacità militari emiratine e le nuove ambizioni di politica estera

Di Paolo Crippa e Melania Malomo
18.12.2019

A quasi 50 anni dalla sua nascita, la giovane nazione degli Emirati Arabi Uniti (EAU), con una superficie territoriale poco più piccola dell’Austria, è in grado di proiettare la sua potenza ben oltre l’area regionale del Golfo, ampliando il proprio raggio d’azione nell’area mediorientale e nordafricana, e assumendo un ruolo sempre più proattivo nell’area sub-sahariana e del Corno d’Africa. Gli Emirati, attualmente principale centro finanziario del Medio Oriente, hanno stretto forti relazioni commerciali con i Paesi asiatici, gli USA e il Vecchio Continente. Inoltre, la posizione geografica strategica consente agli emiratini di controllare lo Stretto di Hormuz, principale snodo del traffico petrolifero nel Golfo, e porsi come punto di riferimento per le rotte commerciali tra l’Oceano Indiano e il Mediterraneo. Questi fattori hanno consentito agli EAU di assumere un ruolo chiave, di connessione, tra oriente e occidente, nonché di guadagnare crescente preminenza all’interno dello scenario regionale e internazionale.

Grazie ad un attivismo più marcato in politica estera, gli EAU sono riusciti a rispondere reattivamente all’evoluzione dei vari scenari internazionali in modo tale da inserirsi in nuovi contesti regionali. Con l’obiettivo di crearsi margini di manovra più ampi e quindi poter sviluppare la propria agenda di politica estera con più autonomia, la stella polare degli EAU è stata la messa a sistema, in una strategia coerente, dei vettori politici, economici e militari di cui dispongono. Uno schema che ha come obiettivo primario quello di sviluppare le necessarie precondizioni per diventare una potenza pienamente in grado di influire sulla ricerca di nuovi equilibri regionali. Ad oggi, infatti, gli Emirati hanno le capacità di competere sia con i vicini sauditi, da cui non esitano a differenziarsi in alcune scelte di politica estera, sia con l’Iran e la sua proiezione di influenza nella regione.

Tale protagonismo ha assunto maggior vigore a partire dallo scoppio delle Primavere Arabe. Gli sconvolgimenti del 2011 e l’aumento dell’incertezza politica in Medio Oriente che ne è derivato sono stati interpretati da Abu Dhabi come un’opportunità per rilanciare il proprio ruolo nell’area. L’azione esterna degli EAU si è così imperniata principalmente attorno all’opposizione all’islamismo politico, che ha rappresentato il principale vettore usato da alcune delle principali potenze regionali concorrenti, come Qatar e Turchia, per ampliare la propria sfera di influenza.

Leggi il report

Articoli simili