Sierra Leone, le elezioni riconfermano il Presidente in carica Jamul Maada Bio
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Sierra Leone, le elezioni riconfermano il Presidente in carica Jamul Maada Bio

Di Domitilla Catalano Gonzaga
28.06.2023

Domenica 25 giugno, la Sierra Leone è tornata al voto per le elezioni presidenziali che hanno riconfermato il Presidente in carica Julius Maada Bio, del Sierra Leone People’s Party (SLPP) con il 56% dei voti, contro lo sfidante dell’opposizione Samura Kamara dell’All People’s Congress, fermatosi al 41%. I due candidati si erano già sfidati alle ultime elezioni del 2018, nelle quali Bio aveva vinto al secondo turno con il 51% dei voti. Dunque, i risultati recenti sembrerebbero testimoniare un incremento dei consensi per lo SLPP dopo l’esperienza di Governo. Tuttavia, gli osservatori internazionali hanno evidenziato problemi di trasparenza nel processo di conteggio dei voti. Già nel periodo precedente al voto, infatti, l’APC aveva protestato con la commissione elettorale che si era ripromessa di vigilare con maggiore attenzione.

Nello specifico, il panorama politico della Sierra Leone è caratterizzato dalla presenza di due partiti principali, separati più da questioni etniche che ideologiche. In questo quadro, anche l’ultima campagna elettorale si è concentrate sul rafforzamento delle basi elettorali piuttosto che sull’articolazione e sulla discussione di questioni politiche. L’analisi del voto nelle province evidenzia una continuità coi risultati degli ultimi decenni. In altre parole, si osserva nei distretti della parte meridionale e orientale del Paese, prevalentemente di lingua Mende, una maggioranza di voti per l’SLPP, mentre nei distretti della provincia settentrionale, composta perlopiù da membri della tribù Temne, l’APC ha ottenuto la maggioranza dei voti.

Al di là delle elezioni, i gruppi etnici della Sierra Leone generalmente coesistono pacificamente. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a una crescente tensione e, come già avvenuto nel 2018, anche nel corso dell’ultima campagna elettorale i settori più estremi dell’elettorato hanno diffuso messaggi di odio attraverso i social media. Inoltre, non sono mancati incidenti violenti legati a presunte irregolarità nella registrazione degli elettori. In particolare, l’APC ha denunciato la morte di un suo sostenitore, ucciso dalla polizia durante le proteste avvenute prima del voto.

Allo stesso tempo, la campagna elettorale si è svolta sullo sfondo di un’economia allo stremo, per l’aumento del costo della vita, con l’inflazione che è cresciuta del 43% su base annua, mentre il tasso di disoccupazione giovanile si attesta attorno al 60%. Nel corso del precedente mandato il Presidente Bio ha attuato politiche volte a rilanciare l’economia del Paese, rafforzare le sue istituzioni democratiche e migliorare la vita dei suoi cittadini. Il suo Governo, in particolare, ha effettuato investimenti significativi non solo per il miglioramento dell’accesso all’istruzione e alla sanità ma per lo sviluppo delle infrastrutture, con diversi progetti stradali, tra cui la costruzione di un’autostrada a quattro corsie che collega Freetown alle province e l’inaugurazione di un nuovo aeroporto a Lungi.

Tuttavia, Bio è stato anche criticato per aver represso gruppi della società civile e aver risposto con violenza alle manifestazioni antigovernative della scorsa estate, quando centinaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il carovita e, più in generale, per le gravi condizioni economiche in cui versa il Paese. Difatti, nonostante le politiche introdotte, il quadro macroeconomico della Sierra Leone resta critico e il Paese rimane uno dei più poveri del mondo, nonostante le sue abbondanti risorse di diamanti e altri minerali, e per questa ragione il malcontento popolare potrebbe acuirsi nel breve-medio periodo.

Dunque, il Presidente Maada Bio, che nel corso del suo mandato ha sempre attribuito la colpa dei problemi economici della Sierra Leone a fattori esterni come la pandemia e la guerra in Ucraina, ora si trova a fronteggiare una situazione critica, dovendo risollevare il Paese e fornire risposte concrete, soprattutto ai giovani del Paese, che rappresentano quasi i 2/3 della popolazione, per evitare il rischio di nuove proteste antigovernative.

Allo stesso tempo, Bio dovrà fare i conti con il leader dell’opposizione Kamara, che non intende accettare i risultati delle elezioni, e che presumibilmente cercherà di rendere complicato lo svolgimento delle sue funzioni governative.

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