Prospettive strategiche e rischi globali 2017
Medio Oriente e Nord Africa

Prospettive strategiche e rischi globali 2017

Di Lorenzo Marinone
23.01.2017

In linea con le tendenze di medio periodo e con le novità emerse nel corso del 2016, anche il 2017 potrebbe essere un anno estremamente complesso per la stabilità della regione mediorientale. In un panorama caratterizzato dalla compresenza di potenze di rilievo globale e regionale che portano avanti agende confliggenti, di un ampio ventaglio di attori non statuali che spaziano dall’estremismo salafita e jihadista al radicalismo settario, e di istituzioni statali dalla tenuta precaria, resta altissimo il rischio di un proliferare di nuovi conflitti, originati da, e in parte sovrapposti a, quelli che attraversano attualmente la Siria e l’Iraq. Gli importanti sviluppi nella lotta allo Stato Islamico (IS o Daesh) nel teatro siro-iracheno e le turbolenze che attraversano l’intera regione mediorientale richiederanno nel 2017 una necessaria moltiplicazione degli sforzi da parte della Comunità Internazionale sia sotto il profilo militare, sia soprattutto sotto quello diplomatico e politico. In un quadro certamente eterogeneo, anche i Paesi dell’area non direttamente toccati dalla presenza dell’IS si trovano a fronteggiare situazioni interne caratterizzate da un malcontento sociale serpeggiante, quando non apertamente manifestato, in una condizione economica di forte affanno su cui pesano nuove sfide a livello regionale. Il contesto in cima alle priorità italiane sarà inevitabilmente quello iracheno, dove è in corso la complessa offensiva su Mosul contro l’IS. Infatti, nel corso del 2016 il dispositivo militare italiano è stato pienamente dispiegato con la presenza di un Task Group di stanza a Erbil con compiti di Personnel Recovery nell’ambito delle operazioni della Coalizione internazionale, e con l’invio di un contingente a protezione dell’installazione della ditta italiana Trevi impegnata nell’opera di manutenzione della Diga di Mosul. Inoltre, l’elemento qualificante della missione italiana, focalizzata nell’addestramento sia delle Forze di sicurezza Peshmerga al servizio del Governo Regionale curdo a Erbil, sia delle Forze speciali irachene nell’area di Baghdad, continua a costituire un elemento di particolare rilevanza per la tenuta dell’Iraq.

Scarica il rapporto dell’Osservatorio di Politica Internazionale (Dicembre 2016)

Articoli simili