Le Ambizioni di Pechino Passano per la Lotta al Cambiamento Climatico
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Le Ambizioni di Pechino Passano per la Lotta al Cambiamento Climatico

Di Walter Colnaghi
22.04.2021

Dopo aver sciolto i dubbi riguardo alla sua partecipazione, il Presidente cinese Xi Jinping ha tenuto un discorso al summit mondiale sulla lotta al cambiamento climatico, ospitato da Washington il 22 Aprile 2021. Xi ha ribadito gli impegni volontari di Pechino: il raggiungimento del picco di emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e la de-carbonizzazione dell’economia cinese entro il 2060. Inoltre, Il P****residente cinese non ha perso occasione per recuperare quel ruolo di primus inter pares che Pechino si è ritagliato nel corso degli ultimi anni rispetto alle economie in via di sviluppo, sottolineando non solo la necessità di settare degli obiettivi che tengano conto delle esigenze connesse allo sviluppo economico per queste ultime ma anche incoraggiando le economie più avanzate a contribuire in modo più sostanzioso.

Il recente fermento della diplomazia ambientale cinese si è in realtà inserito in continuità con le posizioni adottate in passato da Pechino, ma ha ribadito l’impegno della Cina a ricoprire un ruolo importante in questo ambito e soprattutto la disponibilità ad usare il clima come terreno di incontro con Stati Uniti ed Europa. La partecipazione di Xi al meeting, infatti, è giunta pochi giorni dopo la visita dell’inviato speciale statunitense per il clima, John Kerry, in Cina e l’incontro virtuale del Presidente cinese con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il Presidente francese.

Per quanto in entrambi i casi non siano emersi punti di novità rispetto agli impegni assunti da Pechino, il valore di tali incontri sembrerebbe politico. Da un lato, infatti, il cambiamento climatico è uno dei temi sui quali l’Amministrazione Biden ha espresso la volontà di cooperare con Pechino e, quindi, rappresenterebbe un prezioso canale diplomatico per cercare di compensare la crescente competizione tra le due potenze e avere comunque a disposizione un tavolo di dialogo. Dall’altro, il vertice a tre con i leader di Francia e Germania sarebbe stato utile a mantenere un rapporto con i partner europei e a testare il terreno in un momento di particolare raffreddamento nei rapporti tra Pechino e Bruxelles, seguito all’imposizione da parte della Commissione europea di sanzioni a diversi individui legati alle violazioni dei diritti umani in Xinjiang e le seguenti contro-sanzioni cinesi.

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