Porti: Federazione del Mare, serve il Ministero del Mare
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Porti: Federazione del Mare, serve il Ministero del Mare

19.05.2018

E’ tempo di istituire in Italia il Ministero del Mare, o comunque una struttura all’interno del Ministero dei Trasporti che funga da coordinamento di tutto il cluster marittimo. Ne è convinta la Federazione del Mare, che raggruppa le organizzazioni di tutto il comparto marittimo e che a Livorno ha tenuto il simposio “Il ruolo del mare nell’economia nazionale” (organizzato dal Ce.S.I. - Centro Studi Internazionali con il supporto della Marina Militare e il patrocinio del Comune di Livorno)

“Visto il peso dell’economia marittima nel nostro Paese - ha detto il segretario generale della Federazione, Carlo Lombardi continuato Lombardi - il nostro auspicio è che le istituzioni si dotino di un Ministero dedicato o un’unità specifica con poteri di coordinamento, un’Agenzia o Segretariato del Mare, eventualmente presso la Presidenza del Consiglio, in modo da dare maggiore efficacia all’attuazione legislativa e amministrativa delle decisioni in campo marittimo”.

Oggi il cluster marittimo industria spende annualmente quasi 20 miliardi di euro in acquisti di beni e servizi. Secondo l’ultimo Rapporto sull’economia del mare (il V) realizzato assieme alla Fondazione Censis, il valore dei beni o servizi prodotti dalle attività marittime, è di 33 miliardi di euro, pari al 2% del Pil e al 3,5 % della sua componente non statale, con una occupazione complessiva di 470mila addetti tra diretti e indiretti. Il trasporto marittimo serve il 90% del commercio mondiale, commercio che nell’ultimo decennio è cresciuto da 6 a 10 miliardi di tonnellate e salirà nel 2030 a 17 miliardi. Complessivamente, nei porti italiani le linee di navigazione internazionali hanno movimentato nel 2016 oltre 480 milioni di tonnellate Oggi la flotta mercantile di bandiera italiana è tra le principali al mondo (la 3/a dei grandi Paesi del G20) e si situa intorno ai 16 milioni di tonnellate di stazza, con posizioni di assoluto rilievo nei settori più sofisticati (ro-ro, navi da crociera, navi per prodotti chimici). L’Italia mantiene la leadership europea nel traffico crocieristico (con 4.600 scali di navi e 6,2 milioni di passeggeri), e nella costruzione di navi passeggeri e yacht di lusso. (ANSA).

Fonte: ANSA

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