Perché la Svezia teme un attacco militare da parte della Russia?
L'Indro

Perché la Svezia teme un attacco militare da parte della Russia?

14.09.2017

La Russia sta cercando di espandere sempre più il suo dominio in Europa e, in questi giorni, sta effettuando una tra le più grandi esercitazioni militari russe degli ultimi trent’anni, chiamata Zapad-2017.

Durante l’esercitazione saranno impegnati circa 12.700 soldati, fra i quali vi saranno 7.200 militari delle Forze armate di Minsk, oltre 70 tra aerei ed elicotteri, 250 carri armati e dieci navi, che sosteranno nella parte orientale dell’Europa e intorno ai Paesi baltici.

Fra le mire espansionistiche della Russia sembra esserci la Svezia, che non si lascerà di certo intimorire, e sta compiendo, infatti, l’esercitazione più importante degli ultimi ventitré anni, chiamata ‘Aurora 17’, che vedrà la partecipazione di 19.000 soldati svedesi e di Paesi alleati come Finlandia, Danimarca, Estonia, Francia, Lituania, Norvegia e Stati Uniti.

Tutti i Paesi coinvolti simuleranno un attacco contro la Svezia. Con oltre 1.400 militari coinvolti, l’esercito statunitense, ad esempio, sarà il gruppo più numeroso e, infatti, ha già spedito i suoi veicoli via mare dalla Germania, ‘per prepararsi ad attaccare’, mentre la Francia ha trasportato i suoi mezzi in treno per poi sistemare il suo equipaggiamento nei territori stabiliti dall’operazione ‘Aurora 17‘. Durante i 18 giorni programmati, i militari si muoveranno su più fronti e opereranno in aria, in terra e in mare, assediando soprattutto le zone vicino alla città di Stoccolma trasferendosi, successivamente, nell’isola di Gotland, situata nel Mar Baltico.

L’esercitazione è di fondamentale importanza per fronteggiare un eventuale attacco a sorpresa della Russia. Il governo, però, è determinato a rispettare la neutralità formale della Svezia, la quale non ha più combattuto dopo il 1814 quando si è scontrata con la Norvegia. Da allora è rimasta sempre neutrale e ha cercato di mantenere il principio di non allineamento alla NATO.

Oggi, il panorama militare dell’Europa è cambiato e la Svezia è costretta ad adeguarsi alle nuove regole. Per questo motivo, si sta avvicinando alla NATO per ottenere una più stretta collaborazione con le truppe alleate al fine di cooperare insieme in caso di conflitto armato. Negli ultimi mesi, infatti, ci sono stati degli episodi che hanno messo in allarme la Svezia. Precisamente, il 2 agosto e il 2 settembre scorsi due navi da guerra russe hanno minacciato una nave di ricerca finlandese che stazionava nel Mar Baltico. A bordo vi erano degli scienziati svedesi. Inoltre, il 7 ottobre, le truppe militari NATO hanno seguito i combattenti russi, che volavano sopra l’isola svedese Öland situata nel Mar Baltico, per monitorare da vicino la situazione.

La Svezia, dunque, deve avere così paura della Russia? “La Svezia si trova in una situazione particolare ed ha paura della Russia, perché ha visto quello che è successo all’Ucraina, che fa parte di quella catena di Paesi-cuscinetto che dividono la Russia dalla NATO“, sostiene Francesco Tosato, Senior Analyst Desk affari militari del Ce.S.I. (Centro Studi Internazionali). “Così, la Svezia teme che l’aggressività dimostrata ai Paesi vicini possa in qualche modo colpirla dato che, a nord, abbiamo la Finlandia e la Svezia e, al centro, abbiamo l’Ucraina. Questo perché la Svezia, che si trova in una posizione strategica, ha già subito delle operazioni militari dalla Russia. Ricordiamo che il 29 marzo 2013 l’aviazione russa ha simulato un attacco nucleare al territorio svedese e questa è stata un’attività scioccante per la leadership politica e per la popolazione svedese. Inoltre, ad ottobre del 2014, c’è stata una ‘caccia all’uomo’ durata otto giorni di un fantomatico sommergibile russo che aveva violato le acque territoriali svedesi“.

A seguito di questi due episodi, prosegue Tosato, “la Svezia è tornata ad essere un territorio d’interesse militare per la Russia, anche perché nel mezzo del Mar Baltico c’è l’isola di Gotland, un’isola strategica per il controllo del Baltico che sarebbe di importanza vitale sia per la Russia, nel caso di un conflitto con la NATO, quanto per la stessa NATO nel caso di un attacco russo sui Paesi baltici quali: Lituania, Estonia e Lettonia“.

Di conseguenza, conclude Tosato “la Svezia neutrale ha dovuto cambiare la propria postura militare, rivitalizzando alcune istallazioni presenti sull’isola di Gotland, ristabilire il servizio militare obbligatorio per incrementare le proprie forze, e attuare una politica di esercitazioni volta a dimostrare che la Svezia è in grado di proteggere il suo territorio da qualunque tipo di aggressione“.

Il comportamento della Russia, nel contesto della nuova guerra fredda, è abbastanza inspiegabile pur essendo la sua controparte un Paese formalmente neutrale.

Secondo Tomas Ries, docente presso il National Defence College di Stoccolma, una cosa essenziale da capire è che la Russia sta inviando un messaggio importante a questi Paesi, affermando che ‘la vecchia Europa’ è finita, e che la Russia è diventata una potenza da temere. Inoltre, Putin non vede di buon occhio la collaborazione fra la Svezia e la NATO, ed è per questo motivo che la Russia sta conducendo queste operazioni militari, per dare un forte segnale all’Europa e capire come potrebbe reagire militarmente la Svezia.

Il comportamento adottato dalla Russia è alquanto grave perché sta violando l’integrità territoriale svedese. E in caso di attacco militare la Svezia saprà difendersi? “L’obiettivo della Svezia è dimostrare di disporre di una difesa credibile“, prosegue Tosato, “ma essendo neutrale da 200 anni, non andrei ad ipotizzare uno scontro reale con la Russia di tipo convenzionale. Quello che è importante per la Svezia è far capire che alcune attività di condizionamento su base militare della politica svedese non possono essere fatte, perché il Paese ha la capacità di effettuare delle azioni concrete di deterrenza che renderebbero un’operazione militare russa estremamente costosa. Quindi, va valutata la capacità della Svezia di rappresentare un ostacolo credibile“, conclude Tosato.

Nonostante il suo arsenale sia composto da un totale di 198 aerei, fra i quali vi sono 72 aerei combattenti, 52 aerei trasportatori, 66 aerei cargo e 49 elicotteri, e possieda un esercito comprensivo di 120 carri armati e 2.470 veicoli armati ed una flotta composta da 9 corvette, 5 sottomarini, 14 pattuglie e 8 navi da guerra di miniera, la Svezia potrà sempre contare sull’appoggio dei Paesi alleati e non affrontare un conflitto armato da sola.

In conclusione, al di là della contingenza dei prossimi mesi, la Svezia sembra essere propensa a non arrendersi alle mire espansionistiche dell’ingombrante vicino ed è intenzionata a difendere il proprio Stato in maniera seria.

Fonte: L’Indro