La salvaguardia della sicurezza del mediterraneo
Africa

La salvaguardia della sicurezza del mediterraneo

09.19.2019–09.19.2020

Dal suo inizio nel 2015 ad oggi, Operazione Sophia, la missione dell’Unione Europea nel Mar Mediterraneo centrale finalizzata a salvare vite in mare e combattere il traffico di esseri umani, ha riscontrato alcune difficoltà di stampo sia operativo che politico. Ciononostante, lo scorso 12 settembre, il Comitato Politico e di Sicurezza dell’UE ha prorogato per ulteriori sei mesi il mandato della missione, che era oramai giunto quasi al termine.

Al fine di comprendere l’importanza di tale decisione e i problemi riscontrati dall’operazione, soprattutto negli ultimi mesi, è utile ricostruire gli episodi principali che ne hanno caratterizzato la nascita e i suoi sviluppi successivi. La crisi sulla gestione del flusso migratorio che dal 2013 interessa Europa ed Africa continua ad essere al centro del dibattito politico continentale ed è causa di costante polarizzazione nell’opinione pubblica.

Gli Stati che si affacciano sul Mediterraneo, compresa l’Italia, devono affrontare la complessa fase iniziale dell’emergenza legata alla tutela delle vite in mare e all’accoglienza nei porti. In questo senso, la dicotomia tra Paesi di prima accoglienza e Paesi di successiva distribuzione dei migranti ha alimentato, nel corso degli ultimi anni, frequenti attriti tra governi, soprattutto in un contesto storico caratterizzato dalla crescita di partiti populisti che hanno fatto di una politica migratoria restrittiva il fulcro dei propri programmi elettorali.