Kenya: il governo di William Ruto cerca una pacificazione con l’opposizione
Africa

Kenya: il governo di William Ruto cerca una pacificazione con l’opposizione

Di Domitilla Catalano Gonzaga
21.04.2023

A partire dal 20 marzo, in Kenya si vive in un clima di tensione legato alle manifestazioni di protesta portate avanti dal leader dell’opposizione Raila Odinga contro il Presidente William Ruto. Proprio a marzo, Odinga aveva dichiarato che avrebbe manifestato ogni lunedì con i suoi sostenitori, fino a che il Presidente non avesse risolto la problematica dell’alto costo della vita, che ha aggravato le condizioni economiche di milioni di keniani. Da quando si è insediato a settembre, il Presidente ha cercato di mantenere le promesse della sua campagna elettorale in un Paese alle prese con la siccità, l’aumento dei costi della vita ed un debito pubblico pari a circa 70 miliardi di dollari. A tal fine, Ruto ha attivato il resourceful fund, un fondo per sostenere i più poveri che garantisce l’accesso alla richiesta di prestiti personali fino a 50.000 scellini (circa 400 euro) ad un tasso dell’8%. Il Governo, in particolare, ha messo a disposizione del fondo 50 miliardi di scellini (circa 400 milioni di euro) da erogare nell’arco dei prossimi cinque anni. Inoltre, il Presidente ha ridotto i costosi sussidi alimentari e sul carburante introdotti dal suo predecessore Uhuru Kenyatta, e si è impegnato a rendere più progressiva l’imposta sul reddito nel tentativo di ridurre le disuguaglianze. Nonostante le politiche introdotte da Ruto, tuttavia, il quadro macroeconomico del Kenya resta critico e il malcontento potrebbe acuirsi nel breve-medio periodo. Le manifestazioni di protesta rischiano di divenire violente, con conseguenze pesanti sulla stabilità del Paese. Ruto deve necessariamente attuare misure concrete per affrontare le cause alla radice della disuguaglianza e delle ostilità nel Paese, per evitare che le manifestazioni di protesta diventino sempre più violente, mettendo ancora più in crisi la sicurezza e l’economia del Paese.

Proprio per scongiurare questo scenario, il Presidente ha proposto l’avvio di un processo di pacificazione con il suo oppositore, attraverso la creazione di una commissione parlamentare bipartisan. I colloqui tra Ruto ed Odinga, della durata di 90 giorni, sarebbero dovuti partire questa settimana, il 18 aprile. Tuttavia, l’opposizione ha dichiarato di non volersi sedere ad un tavolo istituzionale ed ha annunciato la ripresa delle proteste di piazza per la prossima settimana, dopo la fine del mese sacro dei mussulmani, il ramadan. Per sbloccare l’impasse, il Presidente Ruto ha anche accettato la richiesta dell’alleanza Azimio La Umoja di svolgere i colloqui al di fuori del Parlamento. Al momento, tuttavia, appare inverosimile che i colloqui producano un’effettiva risoluzione delle tensioni. Difatti, se da un lato Odinga accusa il Governo di essere incapace di affrontare il problema dell’alto costo della vita, dall’altro appare chiaro che il leader dell’opposizione è intenzionato a portare avanti le proteste per ottenere un vantaggio in termini di consensi che gli permetta di fare “giustizia” rispetto all’ultima tornata elettorale. Il leader dell’opposizione, infatti, non ha mai riconosciuto la vittoria del rivale Ruto dell’agosto 2022 e ora appare intenzionato a rendere complicato lo sviluppo delle funzioni governative.

Tuttavia, Ruto mantiene un alto consenso della popolazione, come appare dall’ultimo sondaggio pubblicato dal TIFA (Trends and Insights For Africa), che vede la United Democratic Alliance (UDA) di Ruto come il partito politico più popolare al 45%; seguito dall’Orange Democratic Movement (ODM) del leader dell’opposizione Raila Odinga, che è attualmente al 28%.

In questo contesto dunque, sembra che la stabilità del governo Ruto non sia messa in discussione nel breve periodo. Tuttavia, qualora l’opposizione dimostrasse la capacità di alimentare in maniera sempre più strutturata le proteste, questo potrebbe creare una rilevante instabilità nel Paese, già colpito da una critica situazione economica.

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