Il blocco politico sciita iracheno tra sfide interne e tensioni regionali
Medio Oriente e Nord Africa

Il blocco politico sciita iracheno tra sfide interne e tensioni regionali

Di Lorenzo Marinone
04.10.2017

Lo scorso 27 agosto si è insediato il nuovo Governatore di Bassora, Assad Abdulamir al-Edani, in seguito a uno scandalo legato a fatti di corruzione che aveva investito il suo predecessore. La terza città dell’Iraq per popolazione, centro di capitale importanza per il settore idrocarburico e per gli equilibri nel variegato campo sciita, passa quindi sotto il controllo politico del neonato Movimento della Saggezza Nazionale (Hikma) a scapito del Consiglio Islamico Supremo d’Iraq (ISCI). Con questo avvicendamento si consuma definitivamente la frattura tra le due formazioni a pochi mesi dalle elezioni parlamentari e provinciali, previste per l’aprile 2018.

La nascita di Hikma si inserisce in un contesto di generale riallineamento delle diverse formazioni politiche sciite maturato nel corso degli ultimi mesi, che andrà necessariamente a incidere sulla composizione dell’Alleanza Nazionale Irachena, il grande contenitore che riunisce in Parlamento, oltre all’ISCI, formazioni come il Movimento Sadrista di Moqtada al-Sadr, l’Organizzazione Badr, il partito Dawa dell’ex Premier Nouri al-Maliki e del suo successore Haider al-Abadi. Infatti, con il progressivo ridimensionamento della minaccia rappresentata dallo Stato Islamico (IS) e la riconquista di tutti i centri urbani più importanti, viene meno quella dimensione emergenziale che aveva temporaneamente blindato la posizione di Abadi.

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